mercoledì 14 aprile 2010

Dalla Russia con amore

Qualche settimana fa, prima di Pasqua, arriva un'umana tutta contenta, con una copertina rigorosamente rosa e un gran sorriso.
"Dottorè, guarda qua" e dalla coperta fa capolino un minuscolo, bianchissimo cucciolo di barboncino. "Me lo ha portato il marito di un'amica mia, che di mestiere li trasporta, dall'est; l'ho pagato solo 330 euro,un affare, no?"
Veramente no.
Un cane in polonia, ungheria e compagnia bella costerà 50, 70 euro massimo (ma anche 30); quindi l'amico tuo si è fatto una cospicua cresta su questa povera bestiolina.

Il capitolo "cani dall'est" è una piaga che colpisce a ondate regolari, con picchi sotto Natale e prima delle vacanze estive. Barboncini, beagle, mastini francesi, labrador, chihuahua, westie... non si salva nessuno.
Nel migliore dei casi hanno solo una collezione di parassiti da fare invidia a qualsiasi entomologo. Poi si passa alla rogna, alle micosi, alle patologie respiratorie o congenite, per finire con parvovirosi e cimurro che, di solito, li portano via dopo un lungo calvario. E lì ci sono i proprietari incazzati che minacciano denunce e ritorsioni contro il venditore, ma di solito hanno indietro i soldi o un nuovo cane, e tutto finisce lì.
Mi chiedo come mai, con tutti gli avvisi che passano in televisione, la gente continua a farsi fregare (la risposta più ovvia è che la maggior parte delle persone è stupida e autolesionista, ma non credo sia così). Quelli a cui l'ho chiesto mi hanno dato queste risposte:
"mi aveva detto che era italiano" (ma se poi ti ha dato un libretto illegibile, non ti è sembrato un pochino strano?)
"mi faceva pena"
"costava poco"
Tralascio di commentare.
TEORICAMENTE un cane che viene dall'est è dotato di un passaporto con tutti i suoi dati, n°di microchip e vaccini. Ha per forza più di tre mesi e dovrebbe essere coperto da tutte le malattie possibili e immaginabili. Questo non accade MAI: un cucciolo a tre mesi ha un basso valore commerciale, quindi si tenta di avere cuccioli sempre più piccoli (45-50gg). Un cucciolo di quell'età non risponde al ciclo vaccinale, perchè c'è interferenza con gli anticorpi materni. In generale, vaccinare prima dei 60 gg è potenzialmente rischioso (nel senso di inutile), a meno che non si utilizzino vaccini ad alto titolo.
Personalmente, giudico nulli i vaccini eseguti da un sedicente allevatore bulgaro e li faccio sempre rifare. Un paio di volte, di fronte all'ottusità di chi avevo di fronte, mi sono presa la briga di fare una titolazione anticorpale per Cimurro eParvovirosi; risultato? i cuccioli erano totalmente privi di difese.
Un cucciolo "estero" forse costa di meno, ma sicuramente il suo proprietario spenderà di più in termini di soldi, tempo e problemi. Se poi ha comprato un cane con pedirgeee...come fargli capire che non sempre il Kennel club italiano accetta quello estero? specie se viene dall'Ungheria?

La barboncina dell'inizio post è ricoverata da dieci giorni presso un collega (essendo stata io stessa in ospedale, non potevamo occuparcene), con sintomi neurologici, ascaridosi e sospetta gasteroenterite.
L'umana è disperata e cerca conforto e speranze, ma io non posso dargliene.

giovedì 25 marzo 2010

Betty e Rocky

Mattina.

Vi ricordate l'umana stronza con nil cagnetto che aveva 289 o giù di lì di urea?

HA fatto terapia per quindici giorni, la bestilola era ritornata un fiore, urea e creatinina quasi ormali. Una soddisfazione. La rispediamo a casa con terapia (una compressina e una flebo sottocute) e la raccomandazione: se non ci riuscite, venite in studio. Il primo giorno sono venuti, hanno visto e fatto loro la flebo ,e tanti cari saluti.

Ieri hanno riportato la piccola. Uno scheletro, gli occhio gonfi da glaucoma, puzzolente di ammoniaca... praticamente una morticina.
"dottorè, che non ce la faccio più, fatele la s'reng e buonanotte"
Prima l'ho fatto sentire una cacca, perchè la colpa dello stato del suo cane era solamente sua. E poi, con tutta la dolcezza di questo mondo, ho addormentato la piccolina. Lui piange, e fa:
"lo potevamo fare un mese fa, che non soffriva!"
E l'ho mandato al diavolo.

Pomeriggio
"drin drin..pronto amb..."
"dottorè mi aiuti, sta morendo....sono vicino lo studio, sta morendo.." e mette giù.
Senza dire nome o cognome. Era una donna disperata, che stava arrivando con un cane o un gatto con...bho? Allerto i miei collaboratori, spiego ai clienti in sala d'attesa che sta arrivando un'urgenza e di non aversene a male, ma dobbiamo dare a questa la precedenza. Capiscono.
Pochi minuti dopo una panda azzura si ferma di fronte l'ambulatorio, e ne scende la signora P., bianca ma composta; "è morto".
Rocky era un meticcione di pastore tedesco di 3 anni. Quaranta chili di cane. Indisciplinato come pochi, era stato adottato dalla famiglia P. che aveva dieci giorni; lo hanno nutrito col biberon (lei lo nascondeva nell'armadietto al lavoro), cresciuto e amato. Ieri sera nel consegnare un pacco un tale ha lasciato il cancello aperto; ,lui è corso via. Lo hanno trovato dieci minuti dopo, agonizzante, a quattro isolati da casa. Un' auto lo ha investito. Lo ha ritrovato il figlio diciassettenne della signora P., che mi sta di fronte; ha il viso con i brufoletti, e un'aria da bambino spaesato. Non piange, non dice niente. E' una roccia di dolore. Arrivano la zia, la cugina. Il Padre, poliomelitico, che non riesce ad entrare, che non lo vuole vedere.
Non ho visto una lacrima, uno scatto.
Sono stai lì, a turno, ad accarezzare il loro fratello peloso, a dirgli tutte quelle cose che non gli avevano mai detto.
Calmi, composti, sono scivolati via, sussurrandomi un grazie, per quello che non ero riuscita a fare.
Ciao Betty, speravo di allungarti la vita, mi spiace che non sia stato così.
Ciao Rocky. che il Signore ti dia prati su cui correre felice

martedì 16 marzo 2010

Scusate l'assenza...

tra influenza del nano, lavoro(WOW) e altre cose, non sono riuscita a connettermi per mezzo secondo.... rimedierò, giuro!

venerdì 12 marzo 2010

Libri con la coda

Innanzitutto chiedo perdono per l'assenza...ma è difficile pensare a cosa e come scrivere se hai il nano malato e sei a pezzi.





Allora, siamo quasi a Pasqua e ci sarebbero un sacco di cose utili di cui parlare...INVECE NO:

inauguro una nuova sezione del blog: i libri con la coda.

Primo di questa selezione (presa dalla mia biblioteca) è: Io & Marley di J. Grogan.

Jhon e Jenny sono sposini novelli che affrontano il primo meraviglioso anno di matrimonio, oscurato solo da un dilemma: sapranno fare i genitori? Per "fare un pò di pratica", decidono di adottare un cane.
E Marley, cucciolo ipercinetico di labrador, arriva nella loro vita e, come prevedibile, la travolge.
Perchè per quanto dolcissimo e affettuoso, Marley è un infaticabile distruttore, capace di ingoiare un quantitativo spropositato di guinzagli in pochi minuti, è un divoratore di manghi e di muri , un cane talmente indiscliplinato da essere sbattuto fuori da un corso di obbedienza.
Ma sopratutto Marley è lo sfondo giallo (e un pò sfocato) di una famiglia che cresce, di bimbi che arrivano, di nuove case e nuovi lavori. E' la costante di un mondo in evoluzione,che va avanti mentre Marley, oramai vecchio, si ferma.
Il libro si legge in pochi giorni, è come una caramella che ti lascia in bocca un buon sapore per molto tempo. Le risate, come le lacrime, sono assicurate.
E' un libro che in parole semplici insegna una grande verità:
"Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati. Un bastone marcio per lui è sufficiente, a un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido, se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire straordinario? " E qui Jhon si rende conto che il suo insopportabile distruttore è stato in realtà un mentore, da seguire ed imitare, almeno per l'attaccamento alla vita e alle cose che spesso dimentichiamo, come dormire al sole, o correre nei prati.

E'un libro per chi ha un cane, lo ha avuto, o desidera averlo.
Per chi ha una famiglia e a volte pensa a come sarebbe allargarla con un amico peloso e sbavoso.
Per chi si commuove pensando al cane della sua infanzia.
Per chi ama i cani, e, si spera, anche per chi vuole imparare ad amarli.

mercoledì 3 marzo 2010

La frase che odio

del mio lavoro è:
"Dottorè, ma guarisce? che sennò butto i soldi e è peccato!"
TRADOTTO:
"Il mio cane/gatto/criceto bicentenario, con l'insufficienza renale, a cui tu specie di medico hai prescritto le flebo per abbassare il livello di urea che gli avvelena il sangue, la dieta perchè mangia troppe proteine, un quantitativo spropositato di esami del sangue e delle urine, tornerà come nuovo in dieci massimo quindici giorni, e potremo riprendere la nostra vita di proprietari menefreghisti e attaccati al soldo come siamo sempre stati, O NO?"

La risposta è NO.
Stasera ho cercato di spiegare a un'umana che la sua bestiola dodicenne ha un'insufficienza renale acuta (valori di UREA di 278 e creatinina 3.09), che ha bisogno di flebo, di un'alimentazione particolare, controlli continui. Ho cercato di spiegarle che il nostro scopo è farla stare bene per il tempo che le resta, sperando di allungarlo il più possibile. Ho cercato di farle capire che sarà sempre un cane malato, da seguire.
Lei ha messo su una faccia di circostanza, ha guardato al suo portafoglio griffato Burberry, mi ha buttato lì un "vabbè, vediamo come va e poi prendiamo una decisione" ed è andata via sulla sua Smart rosa caramella.

A volte il mio è davvero un mestiere di merda.

venerdì 26 febbraio 2010

La storia assurda

Tre anni fa...
...mi chiama S., cliente di vecchia data, impegnatissima sul fronte adozioni randagi e "proprietaria" di una mezza dozzina di bau abbandonati in un cantiere.
Una sua vicina di casa deve dar via il cucciolo di Golden appena comprato perchè non lo può più tenere. Se volete sapere come la penso questa tizia ha scoperto che il cane fa pipì e pupù, abbaia, sporca e compagnia bella.
Almeno il cane è piccolo e non avrà fatto molti danni...Anche perchè avevo una famiglia che cercava un cucciolo. Non gli importava la taglia, o il sesso, o la razza. Volevano un cane.
E, da persone intelligenti, avevano chiesto consiglio al loro veterinario (IO); in casa c'era una bimba di cinque anni, e non volevano fare danni.
Organizziamo un incontro in cui la piccola C., felice come solo i bimbi sanno essere, dice: "E' il giorno più bello della mia vita".
La sera siamo tutti soddisfatti, chi per un motivo chi per un altro. La cucciola, ribattezzata Lilly, ha fatto tredici. La vedo regolarmente per i controlli vaccinali, cresce bene, ha un carattere dolcissimo; col tempo arriva anche un'altra bimba ad allietare questa bella famigliola.
Qualche settimana fa una telefonata mi avvisa che Lilly è diventata mamma di sette cuccioli dorati... sembra davvero una roba da famiglia cuore.
Per caso, quel giorno, riincontro S., esponsabile di questa felice adozione. Le comunico la notizia così, perchè so che le faà piacere...ma sopratutto perchè la vedo cinque minuti dopo che l'ho saputo.
E inizia la storia assurda...
"DRIN...Prronto?"
"Dottorè ciao sono S. Senti, ho un problema..."
"Dimmi...chi si è fatto male?"rispondo io, pensando ai suoi cani.
"Aspetta, no. Ho incrociato la mia vicina, sai quella che era la vecchia proprietaria di Lilly... Le ho detto che la cagna ha partorito..ma così, perchè è capitato... questa pazza mi ha chiamato cinque minuti fa dicendo che lei vuole un cucciolo..."
"Bhè, tanto sono in vendita..."
"aspetta, lei dice che ha diritto a un cucciolo perchè il cane è suo, non ha mai fatto il passaggio all'anagrafe...che oramai l'ha promesso a una sua collega e lo deve avere per forza..."
"MA E' PAZZA??????? "
"Sì, vuole il numero della famiglia cuore perchè lei non l'ha più...forse ti chiamerà..."
Faccio il punto.
Una pazza tre anni prima regala un cane, non fa il passaggio all'anagrafe canina e conserva per ricordo i documenti di proiprietà. Scopre che il suo ex-cane ha figliato, per farsi bella promette un cucciolo a chi sa chi brandendo i documenti come una spada.
E' fuori come un balcone.
Si avvisa la famiglia cuore, e si aspetta.
Alla fine lòei riesce a trovare il numero e li chiama.
A quanto ho capito, lei ha chiesto di vedere il cane... poi di avere un cucciolo (almeno credo)... sbandierando questo fatto dei documenti. La famiglia cuore ha risposto picche.
Lei ha detto a S. che mi chiamerà, perchè vuole giustizia da me.
Se lo farà, la manderò carica di meraviglie.
Legalmente il cane è suo? Allora come mai queste persone si stanno prendendo cura di lei da tre anni? Li vuole accusare di furto? Dove è la denuncia ai carabinieri?
Non capisco se è avidità, o egoismo a farle fare ciò.
Un collega ha commentato "roba da farle una contro denuncia per abbandono di animale"
Non so come andrà a finire, spero che si perda tutto in un bicchiere d'acqua.

Si accettano suggerimenti se qualcuno ha esperienza nel campo.
E, se volete una cosetta dolce, guardate su facebook le foto di Lilly.

mercoledì 17 febbraio 2010

Auguri Mici!

Oggi è la giornata internazionale del gatto.
Si festeggia dal 1990, di febbraio perchè è il mese dell'acquario, quindi degli spiriti liberi, e di 17 perchè scrivendolo in numeri romani si ha XVII, anagrammandolo si ottiene "vixi", cioè "ho vissuto"; visto che il gatto ha sette vite...cadeva a pennello.
Qualche parola da gattara convinta.
Amo i gatti. Per i loro zampini di velluto, e le fusa, e il naso bagnato.
Amo la loro intraprendenza, la faccia tosta, il loro pretendere.
Amo come si acciambellano fino a formare una perfetta palla di pelo, sul posto più morbido e caldo della casa.
Amo la loro dignità, la loro eleganza.


Amo il fatto che avere un gatto è come avere una tigre in casa.

venerdì 12 febbraio 2010

Perle...

Ognuno di noi, quale che sia il suo mestiere, ha una serie di "chicche", di piccole perle... ecco qualcuna delle mie. Buon divertimento!

Messaggi subliminali
"Dottorè, il cane è seduto, mi guarda e trema. Che vuol dire?" (telefonata fatta alle tre del mattino da una pazza isterica)
forse deve fare pipì?
Parenti stretti
"Dottorè, salve, sono la nonna di Fuffi..."
c'era una certa somiglianza...
Misoginia
"Signora, c'è un dottore?"
"Sono io."
"No, io volevo un dottore vero, un maschio"
e allora smamma, bello
Dubbi
"Signorì, ma lei è il veterinario?" (dopo mezz'ora di visita, targhetta con su scritto DOTT; e pergamena di laurea ben in vista)
no signora, sono il ragioniere
Bravo lo scemo
"Dottorè, che questo è un COCKER MALTESATO....tiene il pittigrì e l'ho pagato un sacco di soldi"
ti devo fare l'applauso?

I pazzi

I pazzi sono tra di noi. Non li distingui, perchè si mascherano da "normali", ma si moltiplicano alla velocità della luce e presto prenderanno il potere*.

Ieri ho operato una gattina.
Bianca come la neve e infida come un serpente a sonagli: il classico gatto terrorizzato da tutto e tutti, ansioso, fobico e, per questo, iperaggressivo.
L'intervento è andato bene, mezz'ora o poco più; chiedo ai proprietari di venire a prenderla un pochino prima, così da farla svegliare nel suo ambiente.

ore 16.30
"Allora signora, deve dare l'antibiotico due volte al giorno, pulire la ferita una volta al giorno e non toglierle il collare di Elisabetta, perchè a volte leccandosi i gatti riescono a togliersi i punti e non va bene (sopratutto non mi va di ricucirti il gatto alle 3 del mattino). Ci vediamo tra otto giorni per togliere i punti. Tutto chiaro?"
"Si" fa lei sull'orlo delle lacrime" ma dottoressa, mi riconoscerà, mangerà, farà pipì, cacca, si arrampicherà sulle tende..."
"Signora, di solito i gatti in 48 ore si riprendono. Cercate di non assillarla troppo."
ore 18.00
Drin drin
"Pronto, ambulatorio.."
"DOTTORESSALAGATTASTAMALEBARCOLLAE'COMEUBRIACASTAMORENDOM..."
"Signota Piffera, si calmi...è normale, si sta svegliando dall'anestesia...Lei è mai stata operata...ecco, ha fatto il cesareo...la gattina sta smaltendo l'anestetico, stia tranquilla..."
ore 19.00
Drin drin
"Pronto, ambulatorio.."
"DOTTORESSA LA GATTA NON SI VUOLE METTERE IL COLLARE, HA PAURA, CI ODIA...(in questo momento, signora bella, la odio anche io)..."
"Signora, si calmi, è normale... il collarino potete metterlo anche più tardi, o domani..."
"E POI HO SENTITO UN'AMICA MIA CHE DICE CHE LEI AL SUO GATTO NON HA MAI DATO ANTIBIOTICI, E NON HA MAI MESSO I PUNTI. "
"Signora, al massimo avrà fatto un 'antibiotico a lunga azione (che io ti ho proposto e tu BRUTTA TIRCHIA DA BRACCINO CORTO non hai voluto fare), il collega avrà usato punti riassorbibili, o avrà fatto una sutura particolare, ma i punti si mettono."
"LEI HA DETTO CHE NON HA MAI MESSO I PUNTI"
"Signora, non è possibile"
"SARA', MA IO DEVO CAPIRE COSA AVETE FATTO ALLA MIA POVERA GATTINA...!"
"Signora" faccio io, adesso decisamente incazzata"cosa intende?"
"DEVO CAPIRE PERCHE' E TUTTA TOSATA , E HA I PUNTI PROPRIO SUL PANCINO"
"MI SCUSI, E DOVE AVREI DOVUTO METTERLI... LE HO ASPORTATO UTERO E OVAIE, CHE SI TROVANO (e tu che sei una donna dovresti saperlo, visto che hai fatto un cesareo) IN ADDOME. SECONDO LEI COME AVREI DOVUTO OPERARLA?"
"Ah. Ma allora perchè ha anche il braccio tosato? Io pensavo che con un ferro tiravate tutto via da lì..."
Ci sono momenti in cui non sai se scoppiare a ridere o gridare un bel vaffanpuffo. Io ho detto, in modo che spero sembrasse civile, vaffanpuffo.

Ore 21.00
Drin drin
"Pronto?"
"Ciao collega, sono il collega T. Scusa l'orario..."
"Dimmi...problemi, bisogno d'aiuto..."
"Senti, stasera mi è piombata in studio una tritaballe di nome Piffera, con una gatta che tu hai operato oggi pomeriggio."
"?!"
"Senti, ma questa è normale? Pensava che tu le avei aperto la gatta in modo gratuito, perchè era convinta che la sterilizzazione si facesse per via...bho? endovenosa..."
ommioddio, è pazzissima
"...ti voleva quasi denunciare...si è calmata solo quando le ho fatto vedere un libro con le immagini di come si fa una ovarioisterectomia..."
"....."
"la gatta è una stronza, ma stava bene, le ho fatto un antibiotico long-acting e l'ho mandata a casa a smaltire i bollenti spiriti"
"Grazie, CollegaT. lei è fuori come un balcone, tirchia come zio Paperone e pero vivamente di non vederla più..."
"..ehm.."
"no, sai, ho elogiato il tuo lavoro, quindi mi ha detto che tornerà tra qualche giorno a far vedere la gatta. Non hai perso un cliente, contenta?"
"no, non sono contenta....ti odio!"


*(forse lo sono già)

giovedì 11 febbraio 2010

Bambini e animali

Lei è un'umana bella. Ben vestita, parla con accento straniero (russo?) , esibisce una borsa di Louid Vuitton grande come il borsone da calcio del Tu, e mi porge il suo biglietto da visita da cui evinco che è Biologa, nonchè informatrice farmaceutica.

Come ha detto un mio amico che l'ha vista: "ma chi è quella strafiga?"

"Buongiorno, mi dica..."
"Allora dottoressa, io volere animale per regalo a mio figlio; lui no ha fratello, e vorrebbe cane"
"Signora, ma quanti anni ha il bambino? "
"Lui undici ani, ma io no volere cane..."
"????" (e che cacchio ci stai a fare qui?)
"Io pensare che cane troppo per bimbo piccolo, lui deve portare fare bisogno, lui deve lavare lui, lui deve mangiare lui...(?), quando lui grande, poi muore e lui piange"
"Bhè signora, un cane vive circa 15, 16 anni, (finchè muore il bimbo sarà cresciuto), concordo sul fatto che è impegnativo, ha pensato a un gatto?"
"No, gatto salta, miagola (se abbaiasse mi preoccuperei) fa piscia in giro...io no piaccio gatti" (non so se è lei che non ama i gatti o il contrario)
"?????????"(e che cacchio ci stai a fare qui?)
"Io pensavo prendere criceto russo, o uccellino, o pesciolino..."
"p..."
"così muore subito e lui no vuole più animale, buono no?"
Stavo per dire che un criceto vive 4-5 anni, un uccellino anche 10, il mio pesce rosso è arrivato a 8. Non l'ho fatto.
Le ho cercato di spiegare che forse non è giusto, che provasse a parlare con suo figlio, che non può pensare di sperare che un esserino minuscolo schiatti presto per dimostrare al figlio che non è in grado di tenere un animale.
Lei ci pensa su, e fa, raggiante:
"io DICO che lui morto, pero poi porto te e tu tieni lui, buono no?"
No, no buono, cara strafiga che vieni dall'est.
Non capisci, e non credo che capirai mai. Tuo figlio è uno di quei poveri piccoli viziati, e all'unico desiderio a cui non vuoi cedere, cerchi di rigirare la frittata, per sembrare la mamma buona, perchè così sembrerà che la colpa è sua.
Complimenti .
"Devo qualcosa per consulenza?"
(si, sono milleduecentoeuro iva esclusa, che è meno del costo della tua borsa di Vuitton, e solo per il mal di testa che mi hai fatto venire)
"niente signora, abbiamo solo parlato...."

martedì 9 febbraio 2010

Strana lex...


Ieri Koko, scatenato pinscher di quattro anni, ha morso la vicina di casa.

Erano in ascensore, e lui ha ben pensato di timbrare la gamba della signora (forse scambiandola per un prosciutto).

E' stato il panico.

Allora, Koko pesa quattro chili, ma come tutti i pinscher ha denti da squalo: mi hanno detto che il segno si vedeva, che la signora urlava disperata e che mezzo condominio è intervenuto... per un attimo ho avuto la visione delle teste di cuoio che sbucano giù dall'ascensore, neutralizzano il pincher (che in realtà è una tigre a cui hanno fatto una plastica ben riuscita) e salvano la malcapitata umana che assomiglia, manco a dirlo, a Nicole Kidman.

Ehm...lasciamo stare.

Tornando a Koko, quando un cane morde, o graffia, una persona, sono cavoli amari. Sì, perchè teoricamente l'asl veterinaria dovrebbe tenere il cane in quarantena, per vedere se per caso sia affetto da rabbia, e poi per decidere della sua sorte. Qui iniziano le prime incongruenze.

L'Italia è teoricamnete esente da rabbia. Dico teoricamente perchè nel nord est ci sono stati casi di rabbia silvestre, con obbligo di vaccinazione per cani&gatti.

Però se il tuo cane barese morde qualcuno e non è vaccinato...zac! quarantena (che in realtà non si fa, ma il cane viene affidato ai proprietari che ne sono responsabili).

"Ma come, se il vaccino non è obbligatorio, perchè dovrebbero mettere il cane in quarantena?"

Domanda del proprietario di Koko, terrorizzato che qualcuno lo porti via.

Risposta: Strana lex, sed lex.

L'umana gamba-di -prosciutto si è poi calmata, il di lei marito intrapendente ha scucito un assegno di cinquecento euro al proprietario di Koko e non ha sporto denuncia.
Koko ha fatto la vaccinazione antirabbica (hai visto mai che va a mordere qualcun'altro) e il suo padrone ha iniziato a fare le scale con lui in braccio, perchè i condomini hanno appeso un cartello in cui si dice che è vietato per i cani prendere l'ascensore.
Koko abita al secondo piano, e poco male.
Ma Asia, terranova di quarantatrè chili, abita al quinto.
E Ettore, meticcio di cocker, al sesto.

Koko non è visto molto di buon occhio, adesso.


venerdì 5 febbraio 2010

Giochino

secondo voi, cosa voleva dire un anziano signore con questa frase?


"Dottò, il colombo della cagnètt' perd' sanghe!"

giovedì 4 febbraio 2010

Pancioni e animali: la toxoplasmosi

Quando aspettavo Davi, e di mettermi a riposo non se ne parlava, la domanda più frequente è stata: "e come fai con il lavoro?" perchè, si sa, donna incinta e animali devono viaggiare su strade parallele.
Comincio a sfatare qualche mito.
La toxoplasmosi, spauracchio di tutte le gestanti e arma nelle mani di nonne che vogliono che nessuna forma di animale si avvicini al nascituro.
Allora:
  1. il cane porta la toxoplasmosi. NO, è falso. Il cane si può ammalare (nel senso che può esserne contagiato) ma non trasmette la malattia; quindi Bau può tranquillamente restare in casa.

  2. il gatto porta la toxoplasmosi. Questa è vera. Ma è necessario fare un appunto. Il gatto elimina con le feci toxoplasma una volta sola nella vita, a giorni alterni, per un ciclo di venti giorni, solitamente da cucciolo. Se volete stare tranquilli, è possibile fare una ricerca degli anticorpi contro il parassita nel sangue di Miao,così da vedere se è eliminatore in quel momento; è consigliabile mettersi quindi i guanti se dovete cambiare la sabbietta igienica, se non c'è nessuno che lo vuole fare al posto vostro.

  3. Lavare tutto con amuchina&simili. Vero&falso. Lavare sotto l'acqua corrente (con i guanti) le verdure è indicato, ma quando sento dire che anche la pesca è lavata con l'amuchina mi faccio una grassa risata (ve lo immaginate, un gatto che si arranpica sul pesco per fare la cacca?)

  4. Evitare salumi & co. Vero(e falso). Il toxoplasma se ingerito da un maiale, o da altro animale, migra nei tessuti e resta lì (forma una piccolissima cisti), se questa cisti viene ingerita, il parassita "nasce" e ricomincia il ciclo: nella gestante può attaccare il feto con gravi conseguenze. Prosciutto crudo, salame e soppressata, se vengono da salumifici "blasonati" sono iper controllati. Tralasciando salame e soppressata, Il prosciutto crudo a 50 euro il chilo dovrebbe essere garantito. Sicuramente NO i prodotti fatti in casa (che derivano da maiali che hanno vissuto liberi e felici), e Si al prosciutto cotto e al tacchino arrosto. Vietatissima la carne cruda, di bovino o cavallo o quello che volete voi. NO!

  5. Formaggi. Teoricamente sono ok. Praticamente bisognerebbe diffidare di quelli chpotrebbero essere stati "corretti" con latte crudo. Mi riferisco alle fantastiche ricottine del contadino, o alle mozzarelle non industriali (qui in puglia è facile che il casearo aggiunga un pochino di latte per rendere il tutto più buono).

A questo voglio aggiungere una cosa: la sottoscritta è risultata negativa alla Toxo, e c'è da chiedersi come mai visto che di schifezze ne ho fatte parecchie. E che sono una gattara convinta.

Peccato che i signori ginecologi si fissino tanto contro il povero gatto, e non facciano niente per abbassare il numero dei cesarei, o le gestosi, o per promuovere la donazione del cordone ombelicale. Sarebbe decisamente più utile!

venerdì 29 gennaio 2010

OHH, CHIWAWA!

Lei è un'umana bassottella, sui 45 anni, agghindata come una bambola e dotata di un...davanzale prosperoso.
Lui, uno gnomico chiwawa, nero e, come quasi tutti i chiwawa, mediamente isterico.
Insieme sono venuti a bussare alla mia porta qualche anno fa, quando esercitavo da poco ed ero ancora convinta che fare il veterinario fosse un mestiere rispettabile; il toporagno abbaione aveva un occhio "cisposo".
Allora, già fare una visita oculistica è difficile (ve lo immaginate, mostrare al cane il cartellone luminoso?), aggiungete un'umana iperapprensiva e invadente e un cagnetto mordace...
Praticamente un incubo.
anche perchè fate (concedetemelo) la figura degli idioti.
In facoltà insegnano che ci sono due alternative:
A- afferrate il toporagno dalla collottola e lo sbattete sul tavolo (della serie, qui il capo sono io)
B- parlate al toporagno con quella vocetta leziosa che si usa per i bambini piccoli (VI GIURO )
La A è poco usata (perdi il cliente e ottieni una denuncia per maltrattamento di animale), quindi vada per la B.
Passo mezz'ora a fare l'idiota per cercare di conquistarmi la fiducia del cane. Spiego alla signora che devo fare il test di schirmer per contollare la produzione di lacrime.
TRADOTTO: devo mettere un striscetta di carta bibula sotto la palpebra. chi ha messo le lenti a contatto sa di cosa parlo, non fa male, dura un minuto.
"signora, per favore, tenga fermo il cane"
"Dottorè, non è che si fa male?"
"Non si preoccupi, lei lo tenga fermo...oops!" ovviamente il cane si muove.
Yoga.
"Signora, un pò più convinta..."
Gnam!
Il cagnetto prova a darmi una mozzicata.
"Cattivo, non si fa!" dice lei con occhio languido "vieni in braccio a mamma" e se lo piazza IN MEZZO al prosperoso davanzale.
Allora, siamo tra donne e va bene, ma mettere le mani tra le tette di una cliente mi sembra poco professionale. Non so se ridere o meno.
Yoga. Devo fare tanto yoga. Anche perchè il cane sembra stare effettivamente più tranquillo.
Piano piano, mi avvicino all'occhio e...
"No Dottorè, NON NELL'OCCHIO MALATO!!!"
"signora mia, e che , glielo devo mettere in quello sano?"

Da allora ho iniziato a capire che per fare il veterinario ci vuole una buona dose di auto controllo
e un camionata di ironia... poveri noi!

mercoledì 27 gennaio 2010

Gli sfigatti


Nell'immaginario collettivo il veterinario è un signore brizzolato, alto un metro e ottanta, che mette camicie a quadrettoni, guida un fuoristrada (non un suv, ma una roba da camel Trophy) e beve Amaro Montenegro. Appendice pelosa di questo George Cooney dei poveri è un cane, femmina e con gli occhi buoni, rigorosamente blasonato. Nello studio può far bella mostra di sè un gatto, persiano o siamese.

Ecco, lo avete immaginato?

DIMENTICATELO.

Oltre ad essere femmina, piccola di statura, birrofila e munita di una scassatissima punto detta "la gina", le mie appendici pelose sono tutte di dubbia provenienza e con un comune denominatore: sono sfigatti.

Capostipite degli sfigatti è Malocchio Moody: ha circa quattro anni e me lo hanno portato in ambulatorio per essere soppresso. Aveva un paio di mesi e da giorni era "buttato" vicino al bidone di una scuola elementare.

La simpatica umana che lo aveva raccolto pensava fosse lì lì per lasciarci le penne, e voleva che i bambini non vedessero un gatto morto all'uscita di scuola.

Da notare che non le importava granchè che il gatto respirasse o no, bastava che i suoi figli non lo vedessero.

In questi casi faccio yoga, respiro e spiego che prima di aver capito cosa ha un animale (e sopratutto se si può curare) io non sopprimo NESSUNO. L'umana tentenna, è una spesa non prevista (maledetti soldi) ma alla fine ci concede una decina di giorni.

Malocchio non si reggeva in piedi. Si contorceva come se gli stessero facendo un esorcismo, aveva le pupille dilatare, mordeva se solo lo sfioravi... ma non aveva l'aria di uno che deve morire. Per mangiare bisognava immobilizzarlo, mentre uno con un bastoncino gli spingeva in bocca una pappa semiliquida.

Un esame radiografico ha dato un nome al suo problema: Malocchio aveva una frattura cranica, la sua testina di gatto era stata colpita con forza da qualcosa (un bastone? ) che l'aveva in parte schiacciata: immaginatevi una mela... se fate un solco col coltello dove c'è il picciolo avrete un'idea. Però quella era la sua testa. Malocchio aveva un trauma cranico, di cui non potevamo sapere l'entità, o se sarebbe rientrato.

Tentiamo: flebo, pillole, cortisone.

Passano i dieci giorni, l'umana è scettica, ma ci concede un altro pò di tempo. E la perseveranza è alla fine premiata: una mattina Malocchio non soffia più, accetta le nostre carezze, mangia.

L'umana, sorpresa, lo porta a casa in attesa di trovargli una sistemazione.

Due giorni dopo Malocchio è di nuovo in studio, non mangia, è strano.

L'umana suppone che sia a causa dei suoi cani Corso, che ne farebbero volentieri un bocconcino. E io concordo. Me lo faccio lasciare in attesa che qualcuno lo voglia adottare.

E lì facciamo la seconda scoperta: il gatto è cieco e anche sordo, probabilmente a causa del trauma. Si affida solo all'odorato (e immagino la paura che deve aver avuto a sentire l'odore di cane in un posto estraneo).

Praticamente è un handicappato.

Non può vivere in un giardino, in un appartamento è probabile che faccia mille danni.

ciò nonostante è un bel gatto, e per ben due volte penso di averlo dato.

La solita cretina fiduciosa: la società non accetta i diversamente abili della propria specie, perchè dovrebbe farlo con un piccolo gatto?

Ok, basta.

Malocchio resta.

Col tempo ha ripreso in parte la vista, anche se non sente un cacchio. Gli è rimasta la testa piegata da un lato (il destro) e a volte si "incanta" e gira per parecchi minuti in circolo.

Ed è il gatto più buono del mondo.

martedì 26 gennaio 2010

Vet's story

Quando dico che lavoro faccio segue sempre una domanda:
"ma ti piacciono gli animali?"
"No, in realtà odio le piante"
ehm, vabbè, questa risposta non l'ho mai data, ma non è escluso che lo faccia un giorno. Da bambina dicevo di voler essere il dottore degli animali (ma pensavo anche di fare l'amazzone e la fioraia), e questa cosa non mi ha mai abbandonato.
Avrei fatto il Veterinario. Lo sapevo. Punto.
Quando ho saputo di aver passato il test d'ingresso (ero a Firenze, in vacanza) ho pensato che fosse il momento migliore della mia vita.
Ho studiato con impegno le cose che mi piacevano (e con molto meno quelle che non mi piacevano: ammetto di aver passato l'esame di Igiene e tecnologie alimentari per puro culo). Poi ho capito che potevo sapere tutto, ma nel mondo "lì fuori" c'era da ripartire da zero.
Perchè il mio lavoro è toccare pellicce e nasi umidi, leggere in occhi che non possono parlare, annusare schifezze di ogni tipo e rispondere al telefono alle ore più assurde. E'ascoltare proprietari pazzi che umanizzano la loro tartaruga d'acqua, spiegare a una bimba di dieci anni che il suo criceto non tornerà a casa, cercare di essere un medico e più di un medico.
I miei pazienti, che sono animali, e non solo, sono entrati nella mia vita, alcuni con la grazia di un diplomatico, altri con prepotenza, quasi a dire "hei, siamo qui!".

Dopo sette anni sono la mia famiglia.
Questo blog è dedicato a loro.
Qui racconterò le loro storie, cercherò di dare piccoli consigli, di spiegare in termini semplici malattie che fanno paura. Continuerò a fare nella blogosfera quello che faccio in ambulatorio ogni giorno: esserci.

lunedì 25 gennaio 2010

...senza parole...

non cerchiamo un cane o un gatto perchè morbido, o caldo.
il motivo è un altro.
Non importa se siamo brutti, o malati, o stanchi.
Oltre il nostro vecchio corpo,
lui riesce a sentire la nostra giovane anima."
Pam Brown